La NATO, l’organizzazione per il trattato del Nord Atlantico cui l’Italia aderisce a partire dalla sua costituzione nel 1949, ha lanciato un programma di sostegno ad attività di ricerca e innovazione denominato DIANA (Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic). Il programma è rivolto all’industria, in particolare le start-up, e al mondo accademico ed ha il fine di promuovere lo sviluppo di attività di ricerca tecnologica a potenziale applicazione duale, ossia in grado di far fronte sia a problemi di tipo sociale che a questioni di sicurezza nazionale. In tale definizione il programma include tecnologie come l’intelligenza artificiale, big data, tecnologie quantistiche, biotecnologie, nuovi materiali, spazio.

Il programma partirà con una rete di 10 siti acceleratori e oltre 50 centri di test. Non è ancora definito il budget da assegnare alla rete, ma si prevede che attività pilota possano iniziare nell’estate 2023, con l’obiettivo di essere pienamente operative nel 2025.

Allo stesso tempo è stata avviata la costituzione di un fondo complementare di capitale di rischio da 1 miliardo di euro.